NESSUNO TOCCHI SADDAM
Al Presidente iracheno Jalal Talabani
Al Primo Ministro iracheno Nuri al-Maliki
Al Ministro della Giustizia iracheno Hashim al-Shibli
Al Presidente del Parlamento iracheno Hajim al-Hassani
Al Presidente del Consiglio italiano Romano Prodi
Al Presidente della Commissione europea José Manuel Barroso


Noi sottoscritti,


Fermamente convinti/e che non vi può essere impunità per i crimini compiuti dal deposto regime iracheno e che i crimini di cui è imputato insieme ad altri l’ex Presidente Saddam Hussein rappresentano violazioni gravi dei diritti umani per le quali non vi può essere nessuna immunità;
Fermamente convinti/e che il processo nei confronti di Saddam Hussein, perchè sia un momento decisivo per stabilire i crimini commessi dal vecchio regime ma anche per impegnare l’Iraq ai principi di responsabilità e stato di diritto, è necessario sia condotto nel pieno rispetto di tutte le garanzie internazionalmente riconosciute perchè il processo sia giusto e imparziale, con ciò evitando di fornire pretesti a coloro i quali vogliono screditare l’azione giudiziaria presentandola come la giustizia dei vincitori sui vinti o la vendetta delle vittime nei confronti del loro carnefice;
Fermamente convinti/e che il sistema penale iracheno nel suo insieme debba applicare regole internazionali e che, in particolare, il processo a Saddam Hussein debba rispecchiare i principi fissati per i tribunali penali internazionali, i quali escludono il ricorso alla pena di morte;
Fermamente convinti/e che la decisione di sospendere l’applicazione della pena di morte da parte del parlamento e del governo iracheni sarebbe l’esempio più evidente di un cambiamento di fondo rispetto ai metodi del vecchio regime e un segnale forte del proprio impegno a rispettare la dignità umana nell’intera regione;

Ci appelliamo al Governo e al Parlamento iracheni perchè sia evitato il ricorso alla pena di morte nei confronti di Saddam Hussein e dei suoi coimputati se verranno condannati per i gravi crimini di cui sono accusati, coerentemente con il nuovo impegno a rispettare la dignità fondamentale che l’Iraq riconosce come propria di ogni essere umano.
Chiediamo alle autorità irachene di reintrodurre la moratoria sulla pena di morte stabilita in Iraq dopo la caduta di Saddam Hussein, al fine di rafforzare il completamento della transizione democratica dell’Iraq secondo i principi di uno stato di diritto.
Chiediamo al Governo e al Parlamento iracheni di considerare l’istituzione di una Commissione Verità o di altro appropriato strumento come una via per assicurare, nel rispetto del diritto internazionale, l’accertamento il più completo possibile delle responsabilità per i gravi crimini commessi e, nello stesso tempo, fornire la migliore delle opportunità per la instaurazione di uno stato di diritto in Iraq.
Chiediamo al Governo italiano e alla Commissione europea di sostenere nei confronti del nuovo governo iracheno la contrarietà italiana ed europea all’uso della pena di morte, anche nei confronti di Saddam Hussein, e il favore al ripristino in Iraq di una moratoria delle esecuzioni nella prospettiva della abolizione della pena di morte.